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Facciamo chiarezza sul Coaching .



Oggi ho letto un articolo su un blog che mi ha particolarmente infastidito: era una attacco a tutta la categoria dei coach. Nel titolo si parlava di come riconoscere un “fuffa coach” e fin qui niente da dire, poi l’ ideatore si perdeva in una generalizzazione su quanto siano inutili e poco onesti i coach, soprattutto rispetto agli psicologi.

Puntualizziamo che coaching e psicologia sono due cose diverse e io, essendo coach, non voglio fare una lista delle differenze dell’ uno rispetto all’ altro, ma vorrei parlare del mio.

Il coach non lavora sul disagio, il coach non cura le ferite dell’anima, non vuole stare sul problema, non va a scavare nel passato, non punta a ricostruirti.

Il coach è un compagno che vuole, e deve primariamente, instaurare una RELAZIONE con il suo cliente, al coach il problema serve per stimolare la creatività nel risolverlo.

Compito del coach è quello di farti le domande giuste per permetterti di capire che, se in quel momento non fossi incagliato in quella situazione, avresti tutto ciò che ti serve per venirne fuori.

Il coach ti motiva è vero! Lo fa utilizzando l’energia che viene da te, che in qualunque momento puoi tirar fuori, e il coach ti è d’aiuto nel farlo.

Il coach ti sta accanto attraverso l’ascolto, il non giudizio e l’empatia.

Fare il coach non è una scorciatoia per arrivare prima e con meno sforzo ma una scelta consapevole , quella di credere nell’essere umano.

Crediamo in ciò che facciamo perché è tagliato su di noi, perché funziona: ristrutturare l’azione, cambiare le abitudini nocive, evitare le ripetizioni di comportamenti inefficaci e frustranti.

Utilizziamo un metodo che funziona se alla base c’è anche una relazione autentica e basata sulla fiducia.

Il coach studia, si migliora, si prepara per darti il meglio di se. Fa introspezione per affinare l’empatia, per accogliere in modo sincero: solo se siamo onesti con noi stessi possiamo portare l’autenticità in una relazione.


Perché cerchi un coach?

  • Stai attraversando un impasse nella tua vita;

  • Hai un obiettivo da raggiungere;

  • Vuoi migliorare le tue o alcune delle tue relazioni;

  • Ci sono comportamenti che metti in pratica ma che vuoi modificare;

  • Devi o vuoi prendere decisioni ;

  • Stai valutando di pianificare il tuo futuro;

  • Hai problemi o vuoi cambiare lavoro;

  • Desideri migliorare la comunicazione con te stesso o con gli altri.

E’ un percorso che ti porterà a rivalutarti in tempi relativamente brevi.

Nel primo corso che ho fatto sono state esposte le 7 A del Coach:

  • Ascolto

  • Accoglienza

  • Alleanza

  • Accettazione

  • Autenticità

  • Agilità

  • Allineamento

Queste caratteristiche, al di là di averle molto sentite, mi hanno colpito soprattutto perché mi dicono molto sul tipo di approccio che il coach ha nei confronti del suo cliente: discreto, accogliente, autentico, fiducioso, complementare e asimmetrico (incentrato sul cliente) ma nello stesso tempo potentemente attivo e partecipe.

Il coach mette nella relazione tutte le sue competenze, a 360 gradi: umane, etiche e professionali.

E’ il cliente che decide il percorso, il coach lo aiuta a capire, a pianificare, a non procrastinare e soprattutto a trovare l’energia per agire e per farlo nel migliore dei modi usando i talenti, le potenzialità (che cerca, scopre e amplifica).

Il coaching può convivere con altre figure professionali di aiuto, creare delle sinergie mettendo in gioco ognuno le proprie competenze, che sono diverse, aiutando le persone a crescere nel miglior modo possibile.

Questo post vuole chiarire poiché le generalizzazioni sono veleno per noi, inteso come individui e per chi ci sta intorno: generalizzare vuol dire non cercare di capire, chiudersi e chiudere; questo è in antitesi con il mantra del coach: SIAMO TUTTI ESSERI UNICI E IRRIPETIBILI.

Io ho scelto di essere coach perché mi affascina e credo nella concezione dell’ individuo che sta alla base della professione, a come si instaura la relazione, al risultato che ne deriva, al percorso che arricchisce entrambi.

Si fa Coaching perché si ama e ci si crede…. chi mi conosce lo sa!

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